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Singapore, Malesia, Cina: così cambia la mappa del lusso in Asia

Secondo l’ultima indagine di Bluebell, il sentiment è complessivamente alto tra i consumatori. In Cina saranno destinati allo shopping di abbigliamento, accessori, gioielli e orologi mediamente 13.700 dollari e 12.700 dollari a Hong Kong. Rallentano Corea del Sud e Giappone


02/05/2024 11:54

di Federica Camurati - Class Editori

settimanale
Ashley Micklewright, presidente e ceo di Bluebell

Un consumo consapevole associato a un valore di investimento percepito. Nel 2024 la moda premium è ancora considerata un potenziale bene rifugio dai clienti del Far East. In particolare nel Sud-est asiatico, Singapore e Malesia in testa, dove l’intenzione di spesa media personale quest’anno è la più alta di tutto il continente a 16.100 dollari. Un incremento del 388% negli ultimi quattro anni.

Ma secondo l’ultima indagine di Bluebell, in Asia il sentiment è complessivamente alto tra i consumatori. In Cina saranno destinati allo shopping di abbigliamento, accessori, gioielli e orologi mediamente 13.700 dollari, mentre tra gli abitanti di Hong Kong le stime prevedono investimenti fino a 12.700 dollari. Rallentano Corea del Sud e Giappone, dove le intenzioni di spesa sono diminuite rispettivamente del 69% e del 34% da quattro anni a questa parte e oggi ammontano a 8.300 e 7.400 dollari.

Continua invece a crescere significativamente la spesa media a Taiwan (+14%), i cui abitanti nel corso dell’anno prevedono di destinare agli acquisti fashion circa 7.200 dollari (6.725 euro). Analizzando le dinamiche di mercato in tutta la regione, oltre ai notevoli cambiamenti nelle intenzioni di consumo in ciascun Paese negli ultimi quattro anni è interessante notare come la maggior parte mostri una preferenza per gli acquisti di orologi e gioielli, mentre Giappone e Corea, che registrano un calo della spesa annua prevista, mostrano una maggiore inclinazione verso la categoria dell’abbigliamento.

«Dopo la nostra ultima indagine sui consumatori, notiamo tre tendenze principali tra la clientela asiatica. La prima riguarda il consumo consapevole associato a un valore di investimento percepito», spiega a MFF Ashley Micklewright, presidente e ceo di Bluebell, sottolineando come la reputazione del marchio e la qualità dei prodotti siano ancora le considerazioni più importanti quando si acquistano beni di lusso.

«Parallelamente sta emergendo una notevole inclinazione al consumo consapevole, che può essere un indicatore di una tendenza ad acquistare meno prodotti, concentrandosi su quelli che hanno un valore di rivendita percepito », puntualizza il manager. «La seconda tendenza è l’incessante aspettativa del consumatore sulla qualità del servizio». I risultati del sondaggio condotto da Bluebell sottolineano l’importanza di adattare i livelli di servizio fisicamente e al di fuori del punto vendita per soddisfare le diverse esigenze e preferenze dei consumatori della regione che, in misura variabile, sono disposti a condividere i propri dati personali se ritengono di ricevere un servizio di qualità dagli addetti alle vendite e qualche ricompensa.

«La terza tendenza riguarda i prezzi. È necessario allinearsi alla coerenza dei prezzi nei diversi canali di acquisto per controllare l’immagine del marchio», avverte Micklewright. «I consumatori asiatici sono esperti di digitale e passano il tempo a confrontare i prezzi tra le varie piattaforme. Qualsiasi incongruenza può essere un deterrente e danneggiare potenzialmente la reputazione del marchio».

Per il futuro, un trend da tenere d’occhio in Estremo Oriente è l’ascesa dei marchi premium asiatici. In un contesto di crescente apprezzamento per l’autenticità dell’offerta dei brand, oltre il 60% dei consumatori in tutti i mercati riconosce che i marchi meno noti ma che offrono grande stile e qualità stanno diventando sinonimo di lusso. Nonostante la mancanza di una reputazione consolidata, i brand di nicchia sono apprezzati per la loro unicità in particolare nel Sud-est asiatico e in Cina.

Hong Kong, nello specifico, si distingue per l’aumento degli acquisti in tutte le categorie rispetto all’anno scorso, indicando un crescente interesse verso i marchi di nicchia. «I consumatori asiatici riconoscono sempre di più la qualità e l’accessibilità dei marchi premium asiatici, segnalando una crescita della preferenza verso i prodotti di prima qualità locali», conclude Micklewright, citando tra questi brand come Shang Xia, Bosideng, Gentle monster, Icicle, Tamburins e Liuli.

Per quanto riguarda la sostenibilità, l’analisi di Bluebell rileva come l’impegno green di un marchio non sia sempre in cima alle priorità dei consumatori, benché ci sia un’aspettativa di fondo che i marchi di lusso aderiscano a standard etici e dimostrino un impegno verso pratiche responsabili lungo tutta la loro catena di approvvigionamento. Anche l’acquisto di beni luxury di seconda mano è tendenzialmente considerato accettabile più per gli articoli «poco usati» o «rari». Complessivamente il Sud-est asiatico ha il tasso di accettazione più alto, pari al 72%, mentre gli altri mercati hanno un livello inferiore al 60%. (riproduzione riservata) 


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