Nella speranza di invertire il trend negativo del primo semestre di quest'anno è in corso, da ieri, Shanghai Vinitaly China Roadshow, settima edizione dell’annuale wine tournée cinese di Veronafiere dedicata alla comunicazione, divulgazione e promozione del prodotto enologico made in Italy nelle città più strategiche della domanda, che, tuttavia, langue.
Nel primo semestre di quest'anno il paese del Dragone è stato, tra i maggiori consumatori di vino italiani extra Ue, tra i peggiori, segnando un calo di consumi del 3,8% in volumi, su una base di confronto il 2023 già basso, mentre in valore la perdita è stata superiore (-10%) per un totale di 42 milioni di euro.
Presenti al taglio del nastro insieme al vicepresidente di Veronafiere Matteo Gelmetti e al general manager di Veronafiere Greater China, Simone Incontro: Tiziana D’Angelo, console generale al Consolato d’Italia a Shanghai, Vinicio Eminenti, CICC (China International Capital Corporation), Mauro Maggioni, vicepresidente CICC, Giuliano Martini, vicecommissario al commercio dell’ufficio ICE Shanghai, e Alessandra Palumbo, console aggiunto al Consolato d’Italia a Shanghai.
Dopo l’avvio nella capitale economica al W Hotel, il Roadshow tocca Xi’an (4 settembre, W Hotel), capitale dello Shaanxi e importante centro del Nordovest della Cina, e Guangzhou (6 settembre, Rosewood Hotel), una delle città chiave della Greater Bay Area.
Organizzata in collaborazione con Ice Agenzia e il sostegno del ministero degli Affari esteri, del sistema diplomatico e della Camera di Commercio italiana in Cina, Vinitaly China Roadshow 2024 conta sulla partecipazione di oltre 50 cantine italiane di Operawine e dei principali gruppi vitivinicoli italiani, per un complessivo di oltre 500 etichette in degustazione nei walk around tasting. Presenti anche i principali importatori come Sinodrink, Interprocom, Pietra Rossa, Zefiro, Sarment, UITA, ItalyFun e VM Fine Wines.
«Il Roadshow di Vinitaly in Cina si conferma l’unico evento itinerante dedicato al vino italiano nel Paese del Dragone», ha sottolineato Matteo Gelmetti, vicepresidente di Veronafiere , «un format vincente che consolida il nostro quasi trentennale presidio su questo mercato chiave ma complesso, anche attraverso la nostra sede di Veronafiere Asia a Shanghai, aperta nel 2018. In quest’ottica, lo sviluppo in Asia del brand Vinitaly rappresenta uno degli asset di crescita su cui punta il piano strategico “ONE 2024-2026” del Gruppo fieristico, con investimenti dedicati sia al posizionamento del vino italiano in Cina – l’anno scorso il Roadshow ha registrato oltre 1900 operatori della domanda cinese - che all’incoming di buyer profilati alla manifestazione di Verona: 1255 nell’ultima edizione in aumento di oltre il 4%».
A fare squadra con Vinitaly sul versante food, il Consorzio di Tutela del Grana Padano, presente in tutte e tre le città con eventi nei principali ristoranti e con un’inedita masterclass dedicata agli abbinamenti con il vino tricolore. De Longhi conferma la presenza in tutte e tre le tappe, mentre debutta l’azienda umbra specializzata nel tartufo La Rustichella. Tra le novità della settima edizione del Roadshow, la partecipazione di Vespa China con l’esposizione della Vespa Primavera 150 nelle città di Xi’an e di Guangzhou.
In occasione dell’ultima tappa, a Guangzhou, Veronafiere presenta il suo rinnovato brand Sol con l’area di degustazione di SOL International EVO Oil Show dedicata all’olio evo, in cui si svolgeranno guide all’assaggio e masterclass degli oli vincitori del XXII Concorso Internazionale Sol d’oro, guidate dal capo panel Marino Giorgetti, supportato della giurata cinese del Sol d’Oro Naxie.
Ciò che è stato perso in Cina, in compenso il vino italiano lo ha guadagnato in Giappone, dove nel primo semestre l'export è cresciuto in volume del 17,8%, a 23 milioni di litri, contro gli 8 milioni importati dalla Cina, e del 2,2% in valore a quasi 94 milioni. Anche sull'onda di questi numeri è stat un successo la materclass organizzata a Tokyo la settimana scorsa da Ice e Vinitaly con l'Amerigo Vespucci, la nave scuola della marina, che ha fatto da ospite e piattaforma di accoglienza per le eccellenze italianenella capitale nipponica.
La masterclass di Tokyo ha visto protagonisti sette vini iconici del patrimonio enologico italiano: Trento Doc Brut Millesimato “Giulio Ferrari Riserva del Fondatore” 2009 (Ferrari Trento), Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Docg Classico 2017 (Villa Bucci), Toscana Igt Rosso “Tignanello” 2020 (Marchesi Antinori), Bolgheri Sassicaia Doc “Sassicaia” 2021 (Tenuta San Guido), Bolgheri Doc Rosso Superiore “Ornellaia” 2020 (Ornellaia), Barolo Docg Riserva 2017 “Vigna Rionda” 2017 (Massolino) e Passito di Pantelleria Doc “Ben Ryè” 2022 (Donnafugata).
I due italian wine ambassador certificati dalla Vinitaly international Academy, Asami Yoshikawa e Irving So, hanno guidato il pubblico giapponese, composto da buyer, importatori, sommelier, ristoratori di fascia alta, influencer e giornalisti, in un viaggio sensoriale alla scoperta delle regioni vinicole italiane più rinomate. All’evento inaugurale hanno partecipato per Veronafiere il presidente, Federico Bricolo, e il direttore generale, Adolfo Rebughini, per Agenzia Ice il presidente, Matteo Zoppas, e il direttore dell’ufficio di Tokyo, Gianpaolo Bruno.
Prossimi appuntamenti in Giappone, insieme ad Agenzia ICE, per la Borsa Vini 2024 in programma a Osaka e Tokyo, rispettivamente il 7 e il 9 ottobre, e nel 2025, è già fissata la terza edizione di Wine to Asia, dal 9 all’11 maggio a Shenzhen, in Cina. (riproduzione riservata)