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Cina e Asia spingono il fatturato dei sensori di Gefran

L'azienda bresciana attiva nella produzione di componenti sofisticati per macchine industriali ha salvato il bilancio 2024 con l'exploit di vendite nella Repubblica popolare. Ora sta allargando l'operatività nei componenti per Iot e dell'IA, guardando al mercato dell'edilizia e delle macchine agricole


03/03/2025 17:18

di Sara Bichicchi - Class Editori

settimanale
Marcello Perini, ceo di Gefran

Un anno di stabilizzazione con una forte accelerazione in Asia. Si potrebbe riassumere così, stando ai primi dati disponibili, il 2024 di Gefran, società bresciana quotata sull’indice Star e specializzata in sensori e componenti per macchinari industriali. Nello specifico, lo scorso anno l’azienda ha registrato un fatturato pari a 132,6 milioni di euro (-0,1% rispetto al 2023) con un ebitda di 23,1 milioni (-4,5%). «I risultati nel complesso sono in linea con quelli del 2023», conferma Marcello Perini, ceo di Gefran. «Abbiamo consolidato il fatturato rispetto all'anno precedente e realizzato un ebitda positivo nonostante le pressioni inflazionistiche e un contesto macroeconomico sfidante».

«L’Asia ha registrato performance significative nel 2024 soprattutto grazie al traino del mercato cinese», spiega Perini. «Anche altri Paesi asiatici stanno registrando un buon andamento. L’India, ad esempio, sta crescendo in modo costante da 3-4 anni, anche se, al momento, le dimensioni del business restano inferiori rispetto a quelle della Cina»

La tenuta sostanziale dei ricavi è frutto di uno sprint delle vendite in Asia, in Cina in particolare, dove l’aumento è stato del 20,9% in 12 mesi, che ha compensato il calo registrato in Europa (-7,8%). Il segno più compare anche davanti ai risultati del mercato americano, che lo scorso anno ha avuto una crescita del 2,2%. 

Europa e Asia mostrano tendenze diverse anche per quel che riguarda i settori che nel 2024 hanno trainato la domanda dei sensori di Gefran. «In Asia la crescita è sostenuta principalmente dai crescenti trend di elettrificazione degli impianti e dal settore dei semiconduttori», aggiunge Perini. «In Europa si conferma resiliente il mercato dei sensori dedicati alle macchine per la trasformazione della plastica e, in prospettiva, rimane molto interessante quello per i veicoli nell’industria delle costruzioni e in ambito agricolo. In particolare, in questi due ultimi settori, è sempre più rilevante il tema della sicurezza degli operatori, che presuppone un crescente utilizzo di sensoristica avanzata».

Gefran punta ora ad estendere il suo business e ha da poco partecipato a un round di finanziamento della scaleup 40Factory, comprando il 22% per 4 milioni di euro. «L’obiettivo è integrare la nostra offerta con soluzioni di industrial IoT e AI generativa», specifica Perini. La piacentina 40Factory, infatti, è proprietaria di un sistema di intelligenza artificiale generativa dedicato all’assistenza nell’utilizzo delle macchine industriali e prevede di raggiungere un fatturato di 3 milioni di euro nel 2025.

Chiusa questa operazione Gefran si sta guardando intorno per individuare altre società target per espandersi anche per linee esterne. «Vogliamo continuare a crescere, anche tramite ulteriori acquisizioni qualora se ne presentasse l’occasione», conferma Perini. «Consideriamo aziende in Italia ed Europa con business sinergici al nostro che possano accelerare la nostra strategia di sviluppo». 

Gefran sforna la maggior parte dei suoi prodotti dagli stabilimenti italiani e poi li esporta in Asia e in America. Questo schema aveva comportato un effetto cambio negativo sul bilancio nel 2023 e anche nel 2024 l’impatto è stato sfavorevole, ma in misura più ridotta. «I nostri principali impianti sono in Italia, dove nasce il cuore tecnologico dei nostri prodotti, ma abbiamo siti produttivi anche in America e Cina», ricorda Perini. «Nel complesso l’impatto dei cambi di valuta ha inciso negativamente sui risultati, ma in modo marginale e in misura minore rispetto a quanto fatto nel 2023».

La società di Perini è quotata dalla fine degli anni ‘90 e scambia sull’indice Star, dedicato alle pmi «eccellenti», e gli ultimi 12 mesi sono stati positivi per il titolo. Le azioni di Gefran hanno guadagnato circa il 20% (il 5,5% su base mensile) e venerdì 28 febbraio hanno chiuso a 9,6 euro (-1,6%), non lontano dai massimi annuali toccati la primavera scorsa intorno ai 10 euro per azione. (riproduzione riservata)


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