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Il coronavirus cancella il Mobile World Congress di Barcellona

La decisione dell'organizzazione è stata presa dopo le defezioni di diversi big della tecnologia che avrebbero dovuto prendere parte alla fiera catalana dell'elettronica di consumo. Le aziende cinesi avevano preso misure precauzionali, come periodi di quarantena per gli impiegati fuori dalla Cina


13/02/2020 13:09

di Mauro Romano - Class Editori

Cina

l Mobile World Congress di  Barcellona non si terrà a causa del coronavirus. Per la prima volta dall'inaugurazione nel 2006 la storica fiera dell'elettronica di consumo non aprirà. La conferma, dopo una serie di defezioni di primo piano, è stata data dal consiglio direttivo del Gsma, organo direttivo dell’associazione degli operatori che organizza la manifestazione. 

La decisione è stata presa tenendo presenti le preoccupazioni globali per l'epidemia che  ha già fatto  oltre 1.300, assieme a oltre 59.000 casi di contagio in tutta la  Cina, la maggior parte dei quali nella provincia dello Hubei, che ha come capoluogo Wuhan, metropoli di 11 milioni di abitanti, epicentro della crisi. Considerati i timori per i viaggi e "altre circostanze", l'organizzazione ha ritenuto "impossibile" tenere l'appuntamento che lo scorso anno ha portato nel  capoluogo catalano 110mila visitatori da tutto il mondo tra giornalisti, addetti ai lavori e operatori del settore mobile.

L'elenco delle defezioni arrivate negli ultimi giorni è lungo e include diversi big del settore: LG, Sony, Ericsson, Nokia, Nvidia, Intel Amazon. Ancora fino a poche ore prima della cancellazione definitiva i grandi gruppi cinesi erano invece pronti a volare in Spagna, pur con precauzioni. In vista dell'appuntamento Huawei e Oppo  avevano stabilito di porre i propri staff in quarantena fuori dalla Cina per almeno due settimane. Zte, pur annullando la conferenza stampa prevista aveva confermato la presenza alla fiera, nell'ambito della quale avrebbe dovuto presentare una serie di nuovi terminal devices 5G


La cancellazione dell'appuntamento a causa dell'epidemia di Covid-19 rischia ora di infliggere un duro colpo alle ambizioni dei produttori cinesi su mercati esteri. D'altro canto termometro delle difficoltà legate al virus è il rischio di un crollo del 30% delle vendite di smartphone nella Repubblica popolare, se l’epidemia dovesse durare fino a giugno. Segnali poco incoraggianti, secondo le stime della società di ricerca TrendForce arrivano anche dalla produzione di telefonini attesa in flessione del 12% nel primo trimestre del 2020.


Alcuni produttori hanno quindi intenzione di rinviare il lancio di nuovi prodotti. E' il caso di Vivo, secondo quanto riferito dal sito TechNode, ha spostato la presentazione del nuovo Find X2 a metà marzo. Xiaomi, che avrebbe dovuto tenere una conferenza stampa il prossimo 23 febbraio, ha ugualmente rinviato il lancio dell'Mi10. (riproduzione riservata)

 


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