L'atteso dato di aprile sul trend delle esportazioni cinesi ha confermato la tendenza dei primi tre mesi: per il momento il maggior esportatore mondiale è riuscito a compensare il previsto calo verso gli Sati Uniti con un significativo aumento verso i paesi del sud est asiatico. E tra gli analisti e osservatori c'è chi già ipotizza che le merci cinesi stiano già "ribattezzandosi" in alcuni dei paesi di quell'area, dalla Thailandia alla Malesia al Vietnam, per poi riprendere la strada verso gli Usa con etichette diverse.
In ogni caso i dati di aprile e dei primi quattro mesi dell'anno, forniti dalle dogane cinesi, rivelano che il surplus commerciale della Cina è sceso in aprile di soli 6 miliardi di dollari da 102 miliardi a 96, un dato migliore di quello stimato dal consenso degli economisti (89 miliardi di dollari). Nei primi quattro mesi del 2025, l'avanzo commerciale è attestato a 369 miliardi di dollari. Il dato di un anno fa era 255 miliardi di dollari, il che significa una crescita del 45%, che si spiega con una crescita costante delle esportazioni nell'ultimo anno, ma soprattutto una forte riduzione delle importazioni.
Le spiegazioni possono essere molteplici, ma quella più evidente a una prima, sommaria, analisi, è la combinazione tra una minor propensione all'acquisto di prodotti di consumo esteri da parte dei cittadini cinesi e la loro sostituzione, come nel caso delle auto, con prodotti domestici altrettanto o forse più sofisticati e a prezzi più convenienti.
Secondo le dogane cinesi, le esportazioni dei primi quattro mesi sono aumentate del 6,4% a livello annuale, a 1,17 triliardi di dollari stracciando il consenso degli economisti che avevano previsto un incremento dell'1,9%. Le importazioni sono poi scese del 5,2% a/a. L'export verso gli Stati Uniti ha subito un calo del 2,5% a 33 miliardi di dollari, mentre il calo dell'import è stato assai più marcato (-4,7%), a 12,5 miliardi di dollari, con il risultato di un surplus commerciale della Cina verso gli Usa, di quasi 20 miliardi di dollari, solo in aprile, quindi a dazi già avviati. Nei primi 4 mesi di quest'anno il surplus cinese verso gli Usa è stato di 97 miliardi di dollari.
Le esportazioni cinesi verso li paesi Asean, l'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico, sono aumentate del 20,8% in aprile, accelerando rispetto alla crescita dell'11,6% di marzo, mentre nei primi 4 mesi, la crescita dell'export è stata dell'11,5%. Vietnam, Indonesi e Thailandia sono state le principali destinazioni delle esportazioni cinesi nella regione, con una crescita, nel quadrimestre, tra il 18 e il 20%. L'import da questi paesi è cresciuto solo del 2,9%.
Per quanto riguarda l'Unione Europea le esportazioni in aprile sono aumentate dell'8,3%, mentre le importazioni sono diminuite del 16,5% a/a, confermando la tenednza in atto nel quadrimestre. In questo periodo l'export cinese è cresciuto del 4,9% a 169 miliardi di euro, mentre l'import si è fermato a 78 miliardi di euro con un calo del 9,2%: di conseguenza, il surplus commerciale cinese verso la Ue è così balzato a 91 miliardi di euro. Nel 2024 lo stesso dato era di 74 miliardi, quindi la crescita annua del suplus cinese verso la Ue è stato del 23%.
L'italia è stato il paese più penalizzato da questo trend, perché nel quadrimestre ha registrato un aumento dell'export cinese del 1,3% e un calo delle importazioni del 12,6%, il più consistente tra quello dei principali mercati Ue (Gerrmania -9,2%, Francia - 7,6%). Il deficit commerciale dell'Italia verso la Cina è salito a 7,5 miliardi. (riproduzione riservata)